Il Parco Nazionale di Tikal è considerato il centro Maya più esteso e monumentale di tutti i siti Maya. Riscoperto a metà ottocento si trova nel nord del Guatemala, nel dipartimento di Petèn. Dichiarato Patrimonio Naturale e Culturale dell’Umanità, questo sito con piramidi alte sino a 70 metri, era considerato il più importante dell’VIII secolo. Conserva più di 4000 edifici, alcuni dei quali ben conservati.
Entrando si percorre la strada che conduce direttamente a quella che è la piazza più grande dell’intero complesso: la Grand Plaza, che rappresentava il fulcro della vita sociale di Tikal e il luogo dove si svolgevano le cerimonie.
Ai suoi lati si affacciano il Tempio del Gran Giaguaro (Tempio 1), costruito come monumento funerario del re e il Tempio delle Maschere (Tempio 2), dedicato alla moglie del re, dalla cui cima si ammira tutta la Gran Plaza.
Passeggiamo tra le imponenti rovine ancora coperte dalla fitta vegetazione, habitat di tucani, pappagalli e scimmie, abituati alla presenza dei turisti.
Tra i numerosi edifici visitati raccontiamo quelli che ci hanno più colpito.
Tempio IV
Conosciuto come il Tempio del Serpente Bicefalo, con i suoi 70 mt di altezza è l’edificio più alto non solo di Tikal ma anche di tutto il mondo Maya conosciuto.
E’ stato molto emozionante salire sino alla cima del Tempio da cui si gode un magnifico panorama a 360° sulla giungla del Petèn, in mezzo alla quale spuntano tra gli alberi le sommità degli altri templi.
Tempio V
Alto 57 mt, ci siamo arrampicati lungo i gradoni sino alla sommità della piramide. E’ l’unico edificio in cui si trova una piccola stanza al suo interno. Anche da quassù la vista sulla foresta tropicale è bellissima.
El Mundo Perdido
E’ il complesso cerimoniale più grande dell’intera città di Tikal.
Le varie strutture che lo compongono sono dominate da una grande piramide centrale, la Piramide del Mundo Perdido, di oltre 30 mt di altezza.
La sua forma attuale è il risultato di ben cinque fasi di ricostruzioni.
Si caratterizza per la presenza delle scale su tutti e quattro i lati della piramide, adornate da grandi maschere di pietra, alcune molto rovinate.
Il declino di Tikal coincide con la fine della civiltà Maya, che ancora oggi è circondato da un alone di mistero. Quando la città venne abbandonata, in poco tempo la foresta ricoprì l’intera area, nascondendo il sito agli occhi dei primi esploratori europei che raggiunsero l’attuale Guatemala.
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