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Viaggio nell’India del sud: il Tamil Nadu

Con Sixty and More alla scoperta della parte meridionale dell’India.
Visitarla significa scoprire le sue tradizioni millenarie e ammirare gli innumerevoli templi frequentati ogni giorno da migliaia di pellegrini. Tra questi luoghi della spiritualità induista visiteremo le città sacre di Chennai l’antica Madras, i siti archeologici di Mahabalipuram e Kanchipuram, l’atmosfera coloniale di Pondicherry, e poi Tanjore e Trichi e infine Madurai.

CHENNAI
Dopo un volo da Roma con scalo ad Abu Dhabi arriviamo intorno alle 3 di mattina a Chennai. Incontriamo la guida che ci porta in hotel dove riposiamo per rivederci dopo il lunch e iniziare il tour della città. Chennai, l’antica Madras, è la capitale del Tamil Nadu fondata nel 1639 durante il periodo coloniale inglese. La città è il fulcro della civiltà dravidica e il Tempio di Kapleeswarar dedicato a Shiva ne è il più antico esempio.

Proseguiamo con la visita della cattedrale di San Tommaso costruita nel XVI secolo dai portoghesi e poi ricostruita dagli inglesi in stile neogotico, dove sono conservate le reliquie dell’Apostolo.

Non può mancare una passeggiata sulla splendida spiaggia della Marina considerata uno dei più bei lungomari al mondo, dove gruppi di persone si riuniscono al calar della sera.
Abbiamo a disposizione una macchina con l’autista che ci porterà a scoprire questo meraviglioso tour attraverso il Tamil Nadu.

KANCHIPURAM.
Nel tardo pomeriggio arriviamo a Kanchipuram una delle sette città sante dell’India, con una cinquantina di templi induisti ancora in uso. Visitiamo il tempio di Kailasanatha del VII secolo a.C. dedicato a Shiva con le sue numerose colonne in pietra arenaria.

Kanchipuram è considerato uno dei maggiori centri per la tessitura della seta dell’India del sud. Compriamo delle bellissime sciarpe colorate ad un prezzo veramente conveniente.
Arriviamo a Mahabalipuram e ci sistemiamo in hotel.

MAHABALIPURAM
Città portuale della dinastia Pallava (VI-X sec.), è considerata il sito archeologico più importante dell’India del sud, i cui monumenti sono i più antichi del Tamil Nadu, la maggior parte dei quali patrimonio Unesco.

In particolare lo Shore Temple, il Tempio sulla spiaggia, edificato nell’VII secolo è il primo esempio dell’arte dravidica composto da enormi blocchi di granito. Fu sommerso durante lo spaventoso tsunami del 2004.

 

Fa molto caldo, ci fermiamo per bere una noce di cocco e poi visitiamo i Pancha Ratha, cinque templi monolitici scavati nella roccia, dedicati ad alcuni dei della religione indù, tra cui spiccano un grande cavallo e un enorme toro che rappresenta Shiva. Facciamo tante foto perché quello che vediamo è veramente bello.
Ci spostiamo nel centro della cittadina per ammirare la Penitenza di Arjuna o Discesa del Gange.

Si tratta di un gigantesco bassorilievo scolpito in un unico blocco di granito di 29 metri di lunghezza per 9 di altezza rappresentante la discesa del Gange sulla Terra. Realizzato con rara maestria durante la dinastia Pallava risalente al VII-VIII secolo.
Si trova all’interno di un grande complesso archeologico con un bel giardino in cui scorgiamo un enorme masso di forma sferica in equilibrio su un dosso che, ci dice la guida, non si è spostato di un millimetro nemmeno dopo terremoti ed intemperie.

E’ chiamato Krishna’s Butter Ball: secondo la leggenda indù il dio Krishna spesso rubava il burro a sua madre la quale un giorno si arrabbiò e, per impedire al figlio di mangiare ciò che aveva rubato, trasformò il burro in roccia. La prima ad usare il nome di Palla di Burro di Krishna fu l’allora Primo Ministro Indira Gandhi.
Mahabalipuram è famosa anche per i suoi artigiani che intagliano la pietra, realizzando vari oggetti che possono essere acquistati come ricordo. Non ce li facciamo sfuggire.

PONDICHERRY
Dopo colazione partiamo per Pondicherry una deliziosa città sorta come avamposto commerciale francese, che poi fu ceduta agli inglesi nel 1954.

La prima visita è al Tempio Sri Manakula Vinayagar, costruito prima dell’arrivo dei colonizzatori francesi. È dedicato a Ganesh, il dio indiano dall’aspetto di un elefante. Si entra a fatica perché, come tutti i templi visti sinora, i fedeli sono tanti.
Passeggiamo nella città vecchia, quella francese detta White Town, ricca di case in stile coloniale le cui facciate sono coperte da buganvillee.
Le strade con nomi francesi, i viali alberati e le antiche cattedrali ci ricordano il suo passato. La residenza del governatore di Pondicherry, un tempo sede del governo francese, è un bellissimo edificio a due piani in stile rococò.

Ci sono anche diverse chiese cattoliche tra cui la Chiesa di Nostra Signora degli Angeli in cui si celebra ancora la messa in francese, e la Basilica del Sacro Cuore di Gesù, costruita dal 1902, in stile gotico, considerato uno dei luoghi di pellegrinaggio più importanti per i cristiani dell’India del Sud.
I negozi di moda, di antiquariato e le gallerie rispecchiano lo stile europeo, sia come qualità che come prezzi. Incontriamo tanti francesi, non turisti, ma abitanti.

Ci spostiamo sul lungomare di fronte all’Oceano Indiano dove spicca la statua del Mahatma Gandhi alta più di 4 metri e circondata da 8 colonne di granito.
Questa parte della città convive con i quartieri nuovi che sono tipicamente indiani, pieni di confusione e colori.
Ma Pondicherry è anche un importante centro culturale sede del famoso ashram di Sri Aurobindo, Auroville, che si trova a pochi chilometri dalla città. Entriamo nella sede locale dove nel più assoluto silenzio tante persone sono intente a meditare. Anche noi ci facciamo trasportare da questa energia spirituale piena di serenità.


Ormai è sera e nel nostro girovagare scopriamo un ristorante, la Maison Rose, dove decidiamo di rimanere a cena immersi in questa atmosfera suggestiva di altri tempi. Poi ritorniamo felicemente alla realtà indiana prendendo un tuk tuk che ci riporta in hotel.

THANJAVUR
Durante il viaggio facciamo una sosta non programmata nel distretto di Ariyalur per ammirare il meraviglioso tempio di Gangaikonda Cholapuram dedicato a Shiva, trionfo dell’architettura dravidica. Fu costruito per celebrare la vittoria del re dopo la conquista della regione settentrionale dell’India.

All’entrata del tempio un grande toro su cui ogni giorno cade direttamente la luce del sole.
Proseguiamo il nostro viaggio diretti a Thanjavur, l’antica capitale della dinastia Chola che regnò nell’India del sud tra il X e il XIV secolo.

Tra i numerosi templi presenti il più grande e più ricco è il Tempio Brihadishvara, dedicato al dio Shiva “grande signore”, costruito nell’anno mille. Si entra in una vasta corte rettangolare dove si trova un immenso toro monolitico.

Nel Grande Palazzo, costruito nel XVI secolo, si trovano il Sangeta Mahal, sala della musica e il Sarawasti Mahal, una biblioteca con oltre trentamila manoscritti rari in carta e foglie di palma.

Ci spostiamo nella Galleria dei Bronzi, capolavori dei Chola, che portarono ai massimi livelli di bellezza l’arte della fusione a cera persa del bronzo.

Bellissime le varie figure rappresentanti Shiva, alcune delle quali considerate tra i più bei pezzi al mondo.

TRICHI (TIRUCHCHIRAPPALLI)
Il nostro viaggio prosegue per Trichi, oggi Tiruchchirappalli, centro religioso e meta di pellegrinaggi induisti.
Visitiamo il Rock Fort, costruito su una roccia a 83 mt di altezza, che si raggiunge a piedi percorrendo circa 450 scalini scolpiti nella roccia. La salita è stata faticosa ma ne valeva la pena perché si ammira un magnifico panorama sulla città.
Ci dirigiamo a Srirangam, la parte insulare della città di Tiruchirappalli, che ospita uno dei più grandi complessi religiosi al mondo, il Sri Ranganatha Swamy, dedicato a Vishnu. Costruito nel XVI secolo su una superficie di circa 630.000 metri quadrati è senza dubbio il più grande esempio di architettura dravidica. Non è solo un tempio ma una città-tempio: ha sette muri concentrici con ingressi ai quattro punti cardinali sormontati da alte torri. Una delle grandi attrazioni dello Sri Ranganathaswamy è la stanza dei mille pilastri, realizzati in granito e finemente intagliati con motivi religiosi, che non si può fotografare.

MADURAI
Ultima tappa nello stato del Tamil Nadu prima di spostarci in Kerala, Madurai è la più antica delle città Tamil. Secondo la leggenda il suo nome significa “città del nettare” perché Shiva aveva sparso sulla città gocce di nettare dai suoi capelli. Soprannominata “Atene dell’Est”, esisteva già nel III secolo a.C. e aveva rapporti commerciali anche con l’antica Roma.

Simbolo della città è il Tempio Meenakshi Sundareshvara dedicato alla dea Parvati (Meenakshi) dagli occhi a forma di pesce, consorte di Shiva.
Prima di entrare dobbiamo lasciare i cellulari e le macchine fotografiche perché è vietato fare foto.
Non è un unico tempio ma un vasto complesso risalente a 3500 anni fa, che si può considerare una città dentro la città. Mentre la maggior parte dei templi ha 4 gopuram o torri di accesso, il Meenakshi ne ha 12, tutte finemente decorate con oltre 30.000 statue che rappresentano varie divinità.
Tra i vari ambienti che visitiamo sicuramente la Sala delle mille colonne, che in realtà sono 985, è quella che maggiormente ci colpisce.
Come negli altri templi induisti c’è una vasca centrale detta del Loto Dorato, dove i pellegrini si immergono per purificarsi.
Finita la lunga visita decidiamo di attendere la suggestiva cerimonia dell’andare a letto, in cui ogni sera Shiva viene portato dalla sua consorte Parvati, per passare la notte insieme.
Attendiamo all’esterno del tempio l’inizio della cerimonia, che viene continuamente posticipata.

Dopo oltre due ore di attesa finalmente sentiamo il suono di una campana seguito dal rullo dei tamburi e da lontano compare un elefante riccamente ornato seguito da vari carri pieni di fiori, tra cui quello che trasporta l’immagine di Shiva. Nell’aria è forte il profumo di incenso, il ritmo della musica si fa più intenso, sino a che Shiva raggiunge Parvati, in un’altra parte del tempio. Ogni mattina Shiva viene riportato al suo posto.
Torniamo esausti in hotel, con mille meravigliose immagini che ci frullano nella testa.

Il nostro viaggio prosegue nello stato del Kerala.

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Buon viaggio!

 

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Siamo Silvia (giornalista) e Stefania (divisa tra moda e pubbliche relazioni), ognuna con una vita ricca di esperienze,  densa di avvenimenti particolari, di amore, di amicizia, di divertimento ma anche con qualche cicatrice.
Abbiamo deciso di aprire questo  blog per tutte quelle che come noi, conclusa la fase lavorativa, si ritrovano libere con molta voglia di fare, perché la vita che abbiamo di fronte ci può ancora regalare bei momenti. Ci sentiamo forti, piene di iniziative, voglia di conoscere nuove persone e luoghi, e di aprirci a orizzonti diversi.
La nostra speranza è che questo blog ci consenta di avere uno scambio per fornirci spunti, idee, consigli e suggerimenti diversi.
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