Sixty and More

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Un libro in soffitta

Un appuntamento fisso, che si ripete ogni mese. Un incontro, che nasce dall’idea di un’amica, così presa da impegni lavorativi e familiari, che sembra non abbia neppure il tempo di respirare. Evidentemente energia genera energia.
Vige un’unica regola: gli autori che presentano i libri, in queste riunioni, devono essere degli amici, delle persone che ha incontrato sul suo cammino. Per tutto quello che riguarda il resto, la parola “regola” è del tutto sconosciuta. I partecipanti, che salgono i mille gradini per arrivare alla sua mansarda, sono sempre numerosi e i più disparati, dal soprano cinese che ha impegni in Italia a un sassofonista di passaggio a un gruppo di attori. Oltre allo zoccolo duro, presente e indistruttibile, formato da giornalisti, amici di vecchia data, da persone che amano ritrovarsi.
Nulla di più diverso da un salotto letterario, da un incontro per addetti ai lavori. Si chiacchiera molto, si riscoprono amici che non si vedevano da anni, ci si assiepa sulla terrazza, assistiti dalle coperte che vengono fornite dalla casa, quando il clima non è proprio clemente. In una girandola di pizzette, torte salate, paste, salumi e formaggi, portati dagli ospiti. Il tutto innaffiato da fiumi di vino.
Si parla dei propri progetti, si scambiano ricette, si confessa qualche dolore fino a quel momento inconfessabile. Questa informalità assoluta, il chiacchiericcio costante, le urla ad ogni ingresso di un nuovo visitatore, la confusione continua non hanno niente a che vedere con la qualità dei libri.
Nella baraonda che si genera, può apparire Pietro Bartolo, il medico di Lampedusa, che è riuscito a strappare qualche ora ai suoi impegni, per essere lì, proprio in quella casa. E che, in un clima così colloquiale può raccontare, con disperazione ma con più facilità, episodi che gli serrano ancora la gola. Ed è proprio la familiarità, che si crea con immediatezza, che permette di approfondire, di consentire a tutti di fare domande che risulterebbero troppo intime in qualsiasi altro luogo.
E poi ci sono i colleghi che, coi loro libri, hanno scalato le classifiche, con cui non ci sono certo pudori. Le battute salaci rimbalzano fra gli autori e il pubblico, il clima diventa euforico.
Gaetano Savatteri, con “Non c’è più la Sicilia di una volta”, dove viene ribaltato ogni stereotipo, o Marco Ferrante, col suo “Gin tonic a occhi chiusi”, storia di una famiglia borghese nella Roma spregiudicata di oggi. Fino a Fulvio Abbate, che con “LOve, discorso generale sull’amore”, ha voluto mettere insieme i vari temi dell’amore, soprattutto quello dell’attesa, anche di una persona che ancora non si è manifestata. Deve essere richiamato più volte all’ordine, perso nei mille episodi e pettegolezzi che non ci siamo raccontati negli ultimi anni.

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Siamo Silvia (giornalista) e Stefania (divisa tra moda e pubbliche relazioni), ognuna con una vita ricca di esperienze,  densa di avvenimenti particolari, di amore, di amicizia, di divertimento ma anche con qualche cicatrice.
Abbiamo deciso di aprire questo  blog per tutte quelle che come noi, conclusa la fase lavorativa, si ritrovano libere con molta voglia di fare, perché la vita che abbiamo di fronte ci può ancora regalare bei momenti. Ci sentiamo forti, piene di iniziative, voglia di conoscere nuove persone e luoghi, e di aprirci a orizzonti diversi.
La nostra speranza è che questo blog ci consenta di avere uno scambio per fornirci spunti, idee, consigli e suggerimenti diversi.
A questo punto non resta che iniziare!