Molti over di oggi rappresentano, rispetto ai nostri nonni, dei soggetti attivi che interagiscono nella società, non sono più visti come un peso, ma come individui che possono dare un contributo grazie alla loro esperienza e professionalità acquisita.
Ma, purtroppo, dietro l’angolo c’è un nemico sempre in agguato: la solitudine.
Che brutta sensazione è la solitudine: ti fa sentire inutile, demotivato, ti avvilisce, ti toglie la voglia di iniziare una nuova giornata, ti fa abbrutire sempre di più e, spesso, ti porta dritto al “male oscuro”, la depressione.
Non bastano solo i farmaci per uscirne, bisogna dare un senso alla vita e con i ritmi frenetici della società moderna, spesso è difficile anche per i familiari, quando ci sono, aiutare il proprio caro.
Un alleato contro la solitudine può essere l’amico per eccellenza dell’uomo, il cane. Naturalmente di piccola taglia, che possa essere facilmente gestibile, magari scelto tra gli ospiti di un canile.
La sua presenza comporterà delle scadenze durante la giornata, l’ora del pasto, portarlo fuori almeno due volte al giorno e, di conseguenza, ne beneficerà anche il padrone che, avendo questo impegno, sarà costretto ad uscire, a fare movimento, a prendersene cura, aumentando il proprio senso di responsabilità e di autostima.
La presenza di un animale domestico sarà importante anche per coloro che non sono più in grado di muoversi autonomamente, ma che lo potranno accarezzare ed averlo vicino durante la loro lunga giornata, e tenere viva la propria emotività.
Ormai è acclarato che la “pet therapy” ha un effetto benefico sugli anziani, tanto che è stata riconosciuta come cura ufficiale dal nostro Sistema Sanitario, che permette di portarsi il proprio amico a quattro zampe nelle strutture sanitarie laddove è consentito.