Il Tintoretto abitò, per quasi tutta la sua vita, in questa casa, nel sestiere di Cannaregio, a Venezia. Jacopo Robusti, per tutti e per sempre il Tintoretto, derivava il suo appellativo dall’essere figlio di un tintore di stoffe e dalla sua bassa statura, non essendo più alto di “cinque piè”.
Proprio accanto alla sua casa si trova la Chiesa della Madonna dell’Orto, che custodisce una tela dal forte valore sentimentale. “Nella presentazione della Vergine al Tempio”, la bambina bionda che sale le scale dovrebbe essere Marietta, o la Tintoretta, la figlia che il pittore ebbe da una relazione prima di sposarsi. La bambina è accompagnata da una donna giunonica e dalle spalle scoperte, forse proprio la donna tedesca che Tintoretto amò. La storia di Marietta, che il Tintoretto adorò e che instradò nella sua stessa professione, sfuma nella leggenda.
Molto realistico risulta invece, come ce lo racconta il Vasari, l’episodio legato alla Scuola Grande di San Rocco.
Nel 1564 il Consiglio della confraternita, che si occupava di assistenza e opere caritatevoli, decise di far eseguire la decorazione del soffitto. Fu bandito un concorso fra i migliori pittori presenti a Venezia, che avrebbero dovuto presentare un progetto per l’ovale centrale.
Il Tintoretto, con molta astuzia e pochi scrupoli, riuscì a collocare il dipinto, già realizzato, con San Rocco in gloria al centro del soffitto, offrendolo in dono alla confraternita.
Nell’arco di ventitré anni, il pittore avrebbe eseguito per la Scuola oltre sessanta opere con episodi dell’Antico e del Nuovo Testamento. In queste tele la sua pennellata diventa sempre più rapida e fluida, i corpi allungati, spesso in pose convulse, concitate.
Ma la rivoluzione, la grandiosità del Tintoretto consiste nel suo uso della luce, che crea effetti teatrali, scenografici. Le zone che rimangono in ombra creano un grandioso contrasto con quelle colpite dalla violenza della luce. E’ una luce, allo stesso tempo, reale e religiosa, che squarcia i cieli, che attira lo sguardo dei personaggi, che annuncia la salvezza. Nella Scuola Grande di San Rocco è possibile vedere ogni particolare, usando degli specchi che consentono di osservare a distanza ravvicinata le tele del soffitto.
In quegli anni Tintoretto lavorò indefessamente, aiutato dalla sua bottega, per altri committenti, pubblici e privati. Basti ricordare le opere di Palazzo Ducale e i capolavori della chiesa di San Giorgio Maggiore.
Ma questo è un altro capitolo.
Casa del Tintoretto Fondamenta dei Mori
Chiesa della Madonna dell’Orto Cannaregio, 30121 orari lunedì-sabato: 10-17
Scuola Grande di San Rocco Campo San Polo, 3052 orari: 9.30-17.30