Palazzo Fortuny a Venezia è un contenitore di bellezza, di magia, d’innovazione. Appena arrivata in laguna, ho deciso di vederlo.
Al secondo piano, solo recentemente aperto al pubblico, ritrovo il mondo di Mariano Fortuny Y Madrazo, spagnolo d’origine, ma veneziano d’adozione.
Il suo amore per le incisioni, la pittura, la fotografia, il teatro, la scenografia e l’illuminazione scenica. Ma soprattutto gli strumenti con i quali creò gli effetti ottici che si ammirano sulle sue stoffe e i torchi con i quali venivano realizzate. Inventò infatti particolari tecniche di stampa dei tessuti che riproducevano le stoffe antiche, i broccati o i tessuti provenienti da culture lontane e esotiche, creando l’effetto di essere scolpiti.
Insieme alla compagna e musa Henriette rivoluzionò il mondo della moda.
Al piano nobile, tra divani, lampadari moreschi, tripudi di cuscini e pitture parietali che riproducono un giardino, si può vedere il modello Delphos, che rese l’artista famoso in tutto il mondo.
Ispirato chiaramente all’antica Grecia l’abito permise alle donne di abbandonare corsetti e costrizioni e di avvolgersi in tessuti fluenti. Sono abiti fluidi formati da una fittissima plissettatura che fecero impazzire le dame del tempo. Una su tutte, la famosissima ballerina Isadora Duncan.
Il palazzo, salotto e atelier, venne così frequentato dal bel mondo di inizi ‘900 che si ritrovava a Venezia.
I laboratori Fortuny sono ancora attivi all’isola della Giudecca.
Museo Fortuny aperto dalle 10 alle 17 (ultimo ingresso ore 16 )
Chiuso il martedì.
San Marco – 3958 Venezia