Se vi trovate dalle parti di Trapani, organizzate una gita all’Isola di Mozia. Prendete il traghetto a Marsala, che dista circa 30 km.
L’isola è un lembo di terra che sorge poco lontano dalle coste della Sicilia occidentale.
Siamo nel cuore della laguna delle saline di Marsala, saline di origine fenicia, ancora in attività. Si possono visitare le antiche vasche e i vecchi mulini.
Questa zona fa parte della Riserva Naturale dello Stagnone, che comprende 4 isole tra cui Mozia (Motya).
Conosciuta anche come isola di San Pantaleo, fondata nel VIII sec. a.C., era considerata uno dei principali insediamenti commerciali fenici nel cuore del Mediterraneo.
Fu riscoperta da Giuseppe Whitaker, nobile inglese stabilitosi in Sicilia, che acquistò l’isola agli inizi del Novecento e ne finanziò gli scavi.
La sua casa è stata trasformata in museo. Al suo interno sono esposti oggetti rinvenuti sull’isola tra cui alcune ceramiche fenicie e vasi corinzi con figure nere e rosse.
Tra i reperti più prestigiosi e famosi della collezione Whitaker spicca il Giovane di Mozia, forse un auriga: scoperto nel 1979 si tratta di una statua in marmo risalente al V sec. a.C., probabilmente di scuola greca. I capelli sono finemente cesellati, il portamento fiero e il corpo possente ricoperto da una leggera tunica di garza panneggiata, stretta al petto da una fascia. La bellezza e la cura dei particolari, presenti anche nella parte posteriore, fanno pensare che la statua doveva essere ammirata nella sua completezza.
Passeggiando nell’area archeologica incontriamo la Casa dei Mosaici, con due mosaici in bianco grigio e nero, con pannelli raffiguranti lotte fra animali.
La Casa delle Anfore, alle spalle del museo, cosiddetta perché furono trovate numerose anfore.
La Necropoli arcaica costituita da pietre tombali e urne e nella stessa zona il Tofet, area sacra in cui venivano eseguiti sacrifici animali e infantili.
La passeggiata dura circa un’ora e mezzo, tra i profumi e i colori tipici della macchia mediterranea.
Dal 1971 Mozia è di proprietà della Fondazione Whitaker.