Jacques Majorelle, pittore orientalista francese e amante della botanica, nel 1931 progettò un complesso di giardini a Marrakech, meglio conosciuti come Jardin Majorelle.
Ha impiegato 40 anni per creare questo luogo incantato, una vera opera d’arte, ricco di piante rare, fontane, laghetti, sentieri e pergolati. Su tutto domina il colore blu intenso il blu Majorelle con cui dipinse le pareti della sua villa e che ritroviamo nei vasi sparsi ovunque.
Dopo la sua morte avvenuta nel 1962 il giardino ormai abbandonato cadde in rovina.
E qui si apre un’altra storia: nel 1966 lo stilista Yves Saint Laurent e il suo socio e compagno Pierre Bergè, che trascorrevano lunghi periodi a Marrakech, scoprirono questi giardini e fu amore a prima vista. Ma solo nel 1980, quando la proprietà stava per essere ceduta per farne un albergo, decisero di acquistarla.
Rispettando l’impianto originale del giardino, oltre a restaurarlo, fecero realizzare un nuovo sistema di irrigazione e aumentarono anche le specie delle piante fino ad averne 300.
E’ un trionfo di bouganville, palme, gelsomini, bambù, cedri, salici, agavi, ninfee, olivi e cactus che raggiungono diversi metri di altezza.
Il visitatore si trova in un oasi di pace, lontano dagli schiamazzi della città, inebriato dai profumi di questo luogo, ascoltando il cinguettio dei tanti uccelli che lo abitano. Un’esperienza da non perdere.
Un “oasi in cui i colori di Matisse si mescolano a quelli della natura”. Così Pierre Bergé descriveva il giardino.
La casa di Majorelle diventò la casa di Yves Saint Laurent, villa Oasis. Alla sua morte, le ceneri furono sparse nel roseto della villa.
I giardini ospitano un memoriale dedicato al grande stilista e un museo con una collezione permanente dei suoi lavori.
Nel 2010, la proprietà passò alla Fondazione Pierre Bergè-Yves Saint Laurent, organizzazione francese senza fini di lucro.