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Lorenzo Lotto ritorna nelle Marche

Le sue Madonne bambine, che abbracciano con tenerezza Gesù, già consapevoli del loro destino, i ritratti che indagano nei personaggi, cogliendone pensieri segreti, emozioni e inquietudini. Tornano le opere di Lorenzo Lotto nelle Marche, nel territorio d’elezione, dove si fermò in diversi archi di tempo. E dove a Loreto lui, originario di Venezia, decise di prendere i voti di oblato e vi stabilì la sua ultima dimora.

Lontano dalle grandi città, dove la concorrenza era molto forte, attratto qui da importanti committenze, ma forse anche da una corrispondenza con questi paesi. Adesso Macerata gli rende omaggio con una grande mostra, riunendo le opere che il pittore creò per il territorio o che comunque hanno un importante legame con la regione. Opere provenienti da Madrid e Parigi, da Milano e dalle Collezioni del Quirinale. Dall’ Ermitage di San Pietroburgo arriva Cristo conduce gli apostoli al Monte Tabor, dove i protagonisti si muovono con leggerezza, avvolti in mantelli dai colori vivacissimi, che si stagliano contro il verde della collina. Mentre da Berlino provengono il San Cristoforo e il San Sebastiano, due pannelli di un polittico disperso che Lotto aveva realizzato per una chiesa nei dintorni di Jesi.
E poi la Natività notturna, una scena quasi popolare dove la Vergine e una vecchia nutrice immergono il Bambino in un bacile, ma illuminata da una luce divina. Un’opera di grande interesse in questa mostra è la Venere adornata dalle Grazie, mai esposta e rimasta all’oscuro per settant’anni. Una Venere pudica, che si guarda in uno specchio, circondata da amorini. Così lontana dalla Veneri sensuali di Tiziano, come soltanto la sensibilità del Lotto poteva concepirla.
E i suoi famosi ritratti, un Anonimo con mantello rosso, riccamente vestito, che tiene stretti in una mano i guanti e con l’altra porge una lettera a un immaginario interlocutore.
Fino al Mancamento della Vergine, dove la Madonna stravolta dal dolore assiste al trasporto del corpo del Figlio o a San Girolamo penitente nel deserto, nudo, inginocchiato, col capo piegato. Ma è l’affresco di San Vincenzo da Ferrer in Gloria che ci riporta al terremoto che sconvolse le Marche. Un affresco non visibile ormai da tempo proprio a causa del sisma che ha reso inagibile la chiesa di San Domenico a Recanati che ospitava l’opera. In questo senso  la mostra si inserisce tra le attività culturali di rilancio delle zone colpite dal terremoto.

Perchè questa iniziativa ha anche il potere di spingerci a scoprire le opere del Lotto nel territorio, un sorta di museo diffuso, nei paesi sulle colline, sul mare, negli angoli più nascosti. A Urbino, a Mogliano, a Jesi, ad Ancona. Impossibile non vedere o rivedere a Recanati una delle Madonne più famose della storia dell’arte, quella fanciulla atterrita dall’ Annunciazione, dal grande evento che le fa abbandonare il libro che stava leggendo, mentre un gatto fugge altrettanto spaventato. O la Crocifissione di Monte San Giusto, grandiosa, drammatica, corale. O ancora la Madonna del Rosario di Cingoli, dove in quindici tondi sono dipinti gli episodi della vita della Vergine e di Gesù, mentre un gruppo di angeli lancia petali di rose da un cesto di vimini. In  tutto questo si ritrova la magia del Lotto.

(Lorenzo Lotto Il Richiamo delle Marche – Macerata Palazzo Bonaccorsi Musei Civici- fino al 10 febbraio 2019)

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Siamo Silvia (giornalista) e Stefania (divisa tra moda e pubbliche relazioni), ognuna con una vita ricca di esperienze,  densa di avvenimenti particolari, di amore, di amicizia, di divertimento ma anche con qualche cicatrice.
Abbiamo deciso di aprire questo  blog per tutte quelle che come noi, conclusa la fase lavorativa, si ritrovano libere con molta voglia di fare, perché la vita che abbiamo di fronte ci può ancora regalare bei momenti. Ci sentiamo forti, piene di iniziative, voglia di conoscere nuove persone e luoghi, e di aprirci a orizzonti diversi.
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