A Scopello, un delizioso paese sulla costa nord occidentale della Sicilia, dove d’inverno si contano solo quindici abitanti, si trovava una importante tonnara. Anche oggi è possibile visitarla, scendendo lungo un sentiero nel verde e respirandone il profumo di un tempo.
La tonnara, che sorge in un’insenatura formata da scogliere, ora è stata trasformata in un museo.
La sua storia si perde nel tempo, quando venne costruita nel 1200 e poi ampliata negli anni. E’ possibile vedere la casa, dove abitava il rais, il capo indiscusso, forte, capace, in grado di prevedere le correnti e di stabilire il giorno della pesca. Così rispettato che i tonnaroti, che costituivano la ciurma, non osavano neppure guardarlo in faccia.
E poi le abitazioni degli stessi tonnaroti, i magazzini, dove venivano conservati gli attrezzi, le reti, le gomene e i cavi d’acciaio e il sale per la conservazione dei tonni. La pesca avveniva con un sistema complesso di reti, una serie di camere comunicanti, dove i tonni si incanalavano, senza trovare più scampo, fino ad arrivare ad una rete più piccola, dove avveniva la mattanza. L’ultima praticata a Scopello risale al 1984.
Ma sempre qui, in questa baia incantata, venne costruita verso la fine dell’ottocento una nuova costruzione, per gli uffici amministrativi, dalla famiglia degli onnipotenti Florio. E qui, un’esperienza unica, è ancora possibile soggiornarvi.
Nello stesso tratto di mare sorgono i faraglioni, imponenti strutture rocciose, che svettano, ricoperti sulla sommità da ciuffi di fichi d’india. Da questi scogli, si tuffano i ragazzini nel profondo blu.
(Largo Tonnara, 91014 Scopello TP orari 9,30-19)