Continuando il viaggio lungo la Via della Seta visitiamo la città di DUNHUANG, che rappresentava l’ultima oasi per i mercanti diretti in Occidente. Infatti, il tracciato si biforcava in due diramazioni che consentivano di evitare il temibile deserto di Taklamakan, dove avevano trovato la morte numerosi viaggiatori. E’ una delle città culturali più importanti della Cina, circondata da alte montagne e dal deserto del Gobi.
GROTTE DI MOGAO
Quello che vedremo è davvero sorprendente: si tratta delle famose grotte di Mogao, dichiarate dall’UNESCO Patrimonio dell’Umanità, che furono il primo centro di arte buddhista.
Sono composte da circa 400 templi scavati nella roccia dai monaci dal 360 d.C., con oltre 2400 statue del Buddha in argilla di varie dimensioni. Oggi se ne possono visitare solo alcune di cui ammiriamo le decorazioni murali ma anche alcune statue di grandi dimensioni (ci dicono che la più alta misura 34,5 metri!).
Ci è stato raccontato che agli inizi del XX secolo un’eremita taoista, che si era autoproclamato guardiano di questi templi, scoprì dietro ad un muro un corridoio che finiva in una piccola grotta piena di antichi manoscritti. Questa notizia arrivò nel 1910 alle orecchie di numerosi archeologi tra cui un tale Stein, inglese, che ottenendo la fiducia del guardiano, portò via circa 7000 rotoli di manoscritti e dipinti che oggi possiamo ammirare al British Museum.