Veniamo avvolte da un’atmosfera esotica, fra giochi di luci e colori. In realtà ci troviamo a Roma, all’interno della Serra Moresca, uno degli edifici di Villa Torlonia.
In questo grande parco, dove si trovano il Casino Principale, il Casino dei Principi, la Casina delle Civette, venne costruita appunto la Serra Moresca, appena riaperta al pubblico.
Fu Alessandro Torlonia, banchiere cosmopolita, a chiamare a Roma nel 1839 l’architetto Giuseppe Jappelli, per progettare una struttura che avrebbe dovuto stupire e abbagliare i suoi ospiti.
E venne accontentato: il suo stile arabeggiante, con le grandi vetrate colorate a forma di fiore, riecheggia l’Alhambra, il famoso palazzo reale di Granada in Spagna.
Dopo anni di degrado e di abbandono, nel 2007 è cominciato il restauro. Un lavoro lungo e complesso, considerando che la copertura della serra era completamente crollata e i vetri quasi del tutto distrutti. Ci si è basati quindi sui documenti e sulle immagini d’epoca e sui frammenti di vetro che si erano conservati. E dopo 14 anni la Serra ritorna allo splendore e alla originalità del passato.
Così come era stato ideato, riappare il grande padiglione da giardino con una struttura in ghisa e peperino, una fontana al centro, i rosoni a stella e le vetrate con gli elaborati disegni moreschi nei più vivaci colori del giallo, dell’azzurro, del rosso.
Anche le piante, sempre seguendo i documenti, sono quelle di allora: palme, agavi, aloe e ananas. Delle piante esotiche, come le definiva Jappelli.
La piccola Alhambra di Roma stupisce ancora, un ambiente incantato, ricco di suggestioni lontane.
(Villa Torlonia, via Nomentana 70. Aperta dal martedi alla domenica 10-16 )