La guerra, intesa non solo come combattimenti, ma declinata in tutti i modi e in tutte le sfumature non finirà mai. Semplicemente, perchè è perchè è insita nella vita stessa. Da qui parte il grande tema della mostra “ ? War is over ARTE E CONFLITTI tra mito e contemporaneità”, che si svolge al MAR, il Museo d’Arte della città di Ravenna. Gli artisti di ogni tempo l’hanno rappresentata e denunciata. Avvolta da un alone mitologico, come nel vaso con scene di battaglia tra greci e troiani o nel magnifico bassorilievo di un legionario romano.
De Chirico
Picasso
Guttuso
Per arrivare allo struggente addio di Ettore e Andromaca, dipinto da De Chirico, dove i due manichini, consapevoli del loro destino, si stringono in uno struggente abbraccio. E anche l’aristocratico condottiero Guidarello Guidarelli, simbolo delle collezioni del MAR, sembra avvolto nella leggenda delle sue battaglie al servizio di Cesare Borgia: bellissimo e raffinato, amato da milioni di visitatrici. Il fulcro della mostra è costituito dalle opere degli artisti del Novecento: da Marinetti, che celebrava la guerra come igiene del mondo, a Guttuso con la sua “Fucilazione in campagna”, dove i colori violenti sottolineano la drammaticità della scena. Fino a Picasso che ci presenta un cavaliere quasi imprigionato in un’armatura dalle volute contorte in groppa a un cavallo, che ci rimandano ai disastri provocati dalla guerra di Guernica. E ancora Fontana e Burri, che hanno impresso sulla tela le loro lacerazioni. I contemporanei ci raccontano una storia più recente: Jan Fabre ci ricorda del sangue versato durante il colonialismo, mentre Pistoletto presenta il suo famoso bigliardino, in cui i giocatori indossano magliette dei paesi, che si affacciano sul Mediterraneo. Sono invece gli artisti più giovani a rappresentare una guerra che, in modo diverso, è sempre presente, i conflitti di oggi : quelli di genere, di confine, di religione. E più di altri sapranno parlarci, fornendoci la risposta che cercavamo: il contrario della guerra non é la pace, ma il dialogo, la parola, la dialettica controllata.
(Museo d’Arte della città di Ravenna. Orari mostra: martedì-sabato: 9-18; domenica: 10-18 (chiuso lunedì). La biglietteria chiude un’ora prima. Fino al 13 gennaio 2019)