Il Museo Boncompagni Ludovisi per le Arti Decorative, il Costume e la Moda dei secoli XIX e XX venne aperto nel 1995.
Si realizzò così la volontà della bellissima e algida nobildonna svedese Alice Blanceflor de Bildt, che lo aveva donato allo stato, dopo averci vissuto col marito, il principe Andrea Boncompagni Ludovisi. Un amore meraviglioso, ma a lungo contrastato.
Ed è proprio qui che ancora si ritrovano molti dei loro arredi, delle suppellettili e dei raffinati servizi da tavola.
Ma l’attenzione viene subito catturata dall’esposizione degli abiti di celebri stilisti: ci si perde fra il voile, le sete, i damaschi, le costruzioni ardite e ancora incredibilmente attuali di Valentino, Renato Balestra, le Sorelle Fontana, Lorenzo Riva, Fernanda Gattinoni e Raffaella Curiel.
Vestiti da sera e da cocktail dallo stile ineguagliabile, che dalla fine degli anni ’50 resero l’Alta Moda italiana famosa nel mondo.
Ma esiste anche una moda raccontata per immagini, come nei quadri di Balla o di De Chirico, dove due eleganti amiche si scambiano confidenze.
Per arrivare all’ala dedicata a Palma Bucarelli: la prima donna in Italia alla guida di un museo, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna, di cui fu direttrice per più di trent’anni, dal 1941 al 1975. Indomita, spavalda, in qualche modo rivoluzionaria, espose e fece conoscere l’arte contemporanea, provocando scandalo e sconcerto e anche qualche interrogazione parlamentare. E illuminò con la sua bellezza e con la sua eleganza ogni evento mondano.
Sono suoi gli abiti in mostra, dalla cappa in raso e broccato al vestito di raso bianco con il rovescio color oro, creato in occasione di una festa voluta dal Prefetto, che aveva come tema il nastro.
Come se ad animare questo museo, un gioiello ancora poco conosciuto, fosse la forza indomita di due donne, che in modo diverso e con distinte personalità, seppero promuovere l’arte e la cultura.
(Museo Boncompagni Ludovisi, via Boncompagni 18 Roma)