I cappelletti romagnoli, da non confondere per nessun motivo con i molto più famosi tortellini. Diversi per la grandezza, per la forma, ma soprattutto per il ripieno. Anche se sul ripieno bisognerebbe aprire un capitolo infinito, considerando che si differenzia da provincia a provincia, da paese a paese, da casa a casa. Io vi proporrò quelli della mia tradizione, che fin da bambina aiutavo a chiudere, premendo con i pollici sui due triangoli laterali della pasta. Quelli con un cuore tenero, formato soltanto da formaggi.
INGREDIENTI
Per la pasta
400 grammi di farina / 4 uova / sale
Per il ripieno
200 grammi di ricotta / 150 grammi di parmigiano /noce moscata / sale oppure se volete ottenere un sapore più forte aggiungete un formaggio tenero: casatella o caciotta morbida o formaggio di fossa.
Mettete in una ciotola la ricotta, il parmigiano, la noce moscata che avrete grattugiato e, se volete, il formaggio che avrete scelto. Amalgamate bene il tutto.
Sulla spianatoia formate una fontana con la farina, al centro della quale romperete le uova, aggiungendo un pizzico di sale. Impastate fino ad ottenete un composto liscio ed omogeneo. Lasciatelo riposare coperto per mezz’ora. E allora si dimostrerà la vostra bravura: armate di mattarello, dovrete ottenere una sfoglia molto sottile. Naturalmente il compito sarà semplificato, se possedete una macchinetta per la pasta. A questo punto tagliate la pasta con una rotellina, in modo da ottenere dei quadrati regolari di circa 4 centimetri. Al centro mettete una parte di ripieno e sovrapponete la pasta, così da formare dei triangoli, che salderete sui bordi, premendo con le di dita.
Con i pollici unite le punte laterali del triangolo, ottenendo la classica forma a cappello.
I cappelletti, come da tradizione, vanno mangiati in brodo, costituendo il classico piatto delle feste. Ma sono ottimi anche col ragù, un sugo di pomodoro, con burro e parmigiano o, più sontuosamente, con burro e tartufo.