Quando il mio maestro è arrivato, mi ha raccontato di aver appena dato una lezione di golf a un signore di ottant’anni. Che il golf sia uno dei pochi sport che si possono praticare quasi per tutta la vita è un fatto risaputo. Più difficile cercare di far capire che ormai i suoi orizzonti si sono ampliati, che non è riservato soltanto a un’élite con un reddito economico molto alto. Certo, soprattutto in Italia dove è meno popolare che in altre nazioni, rimangono i circoli blasonati, con quote molto alte, non accessibili a tutti. Ma per chi vuole iniziare esistono molte soluzioni.
Alcuni circoli consentono, in determinati periodi, un primo contatto con questo sport sotto la guida gratuita dei maestri. Per chi si appassiona e decide di giocare, in Italia è necessario avere la tessera della Federazione Italiana Golf, che ha comunque un costo molto contenuto. A questo punto esistono diverse possibilità : sono gli stessi circoli considerati inavvicinabili che spesso propongono delle quote promozionali .
Ma oltre ai circoli tradizionali e storici, ne sono nati molti altri, naturalmente meno scenografici, caso mai con campi che contemplano solo alcune buche anziché le tradizionali diciotto, ma con costi di associazione molto più bassi. Un altro caso è quello dei campi pratica, le aree, dove ci si allena e si possono prendere lezioni da un maestro. L’abbonamento annuale è naturalmente più economico e poi eventualmente si può giocare nei campi tradizionali, pagando l’ingresso giornaliero, più basso se si evita il fine-settimana. Provando, se si vuole, ogni volta un campo diverso.
Per quanto riguarda l’attrezzatura, si consiglia di comprare, almeno all’inizio, un numero limitatissimo di ferri e bastoni di seconda mano, ma ancora efficientissimi. E allora si può cominciare, immergersi nella bellezza del verde, respirare in queste oasi non lontane dalla città. Non pensiate che il golf sia un gioco, come ritengono tutti quelli che non l’hanno mai praticato. Si tratta di uno sport a tutti gli effetti, recentemente introdotto in via sperimentale nelle discipline olimpiche.
Per completare un percorso di diciotto buche, si percorrono a passo spedito in media sei chilometri, con grande beneficio per l’apparato cardiorespiratorio, a meno che non si voglia far ricorso all’aiuto di una golf cart, la macchina elettrica.
E sono numerose le zone muscolari interessate per effettuare lo swing, il movimento col quale si fa partire la palla.
Ma il golf ha una grande rilevanza anche sotto l’aspetto psicologico, richiedendo una concentrazione assoluta, nel momento in cui si tira la pallina, a tu per tu solo con lei, con cui si dialoga, si disprezza e si ama. Impossibile giocare bene, se si hanno grossi pensieri; al contrario il golf può svuotare la mente dalle piccole inquietudini.
Un mio amico scrisse a questo proposito una canzone, il cui ritornello fa più o meno così: “Vola, vola bella pallina, che mi liberi da ogni pensiero….”