Siamo a downtown, il centro nevralgico della città di Dubai. I palazzi si allineano, si contorcono, si piegano, sembrano sfidare ogni legge di gravità e di buon senso, con incavi, sporgenze, pinnacoli. La gara fra gli archistar, più o meno tali, qui diventa tangibile. E dove tutto è sfarzoso, sontuoso, quasi sfacciato, non ci meravigliamo che il mall che si trova alla base della struttura del Burj Khalifa sia il più grande centro commerciale del mondo . 1200 negozi, che vendono ovviamente di tutto: centinaia di oreficerie che espongono gioielli da favola orientale, punti vendita di elettronica, di arredamento per la casa e delle griffe di moda più famose, molte delle quali italiane. Ma anche gli acquisti meno impegnativi qui hanno un valore diverso: semplici datteri o cioccolatini vengono proposti in confezioni gigantesche di alcuni chili. E poi ci sono cinema multisala, supermercati, bar e ristoranti e un’enorme pista di pattinaggio.
E’ un bellissimo Acquario, dove in dieci milioni di litri d’acqua nuotano migliaia di pesci, compresi più di 400 squali. Anche in questo caso, Dubai non poteva farsi sfuggire un altro record: il pannello di vetro acrilico che fa da contenitore alla vasca è il più grande del mondo. Fra un Guinness e l’altro, usciamo all’aperto.
E proprio al centro di un lago artificiale si trova la Dubai Fountain. A intervalli regolari, getti d’acqua si lanciano verso il cielo, ondeggiano, si intersecano, danzano, vibrano, in una coreografia straordinaria. Gli ingegneri che le hanno create sono gli stessi che hanno progettato le fontane dell’hotel Bellagio di Las Vegas. C’è solo una differenza e a questo punto non sarà difficile immaginarla: la loro dimensione.
Il viaggio continua…