In ogni città, in ogni paese, in ogni parrocchia esiste da tempo la possibilità di partecipare a qualche corso di teatro. Si affrontano i classici, ma anche i testi d’avanguardia. Con una differenza: negli ultimi anni a fruirne sempre di più sono gli over 60.
Noi abbiamo incontrato Rossella Marchi, direttrice organizzativa della Scuola di Teatro e Arti Performative (STAP) del famoso teatro Brancaccio e della Sala Umberto di Roma.
Perchè gli over 60 decidono di avvicinarsi al teatro?
Fino a poco tempo fa si pensava erroneamente che dopo i 60 anni non ci fosse più voglia di crescita e di divertimento. Questi corsi dimostrano che non è vero: il nostro corso over 60 ha molti allievi e, ogni anno, la richiesta di intraprendere un percorso formativo nel campo del teatro aumenta. La recitazione è uno straordinario strumento di comprensione di sè e di crescita: nel momento in cui viene acquisita questa consapevolezza, non ci sono più margini e subentra immediatamente la voglia di rimettersi in gioco.
Può costituire un percorso psicologico?
Sfatiamo assolutamente questo luogo comune: il corso di teatro non è un corso di psicoterapia di gruppo. Si ha però sicuramente a che fare con la parte emotiva, in quanto in ogni personaggio che si vuole interpretare si ritrova una parte di sè. Indubbiamente il corso di recitazione porta a scoprire cose di sè stessi che, forse, in altro modo non si sarebbero colte.
Riescono a sciogliere le loro timidezze?
In realtà gli over 60 che approcciano questi corsi hanno già voglia di raccontarsi, di mettersi in gioco e di trasmettere agli altri la propria esperienza di vita.
Migliorano le loro capacità di relazionarsi con gli altri?
Il lavoro di gruppo è fondamentale. Puntiamo molto di più sull’identità del gruppo piuttosto che sull’individualità. Il meccanismo del palco rivela la perfetta relazione fra gli elementi. L’insegnante del nostro corso over 60, Emilia Martinelli, ha una interessante specializzazione in una tecnica particolare del movimento scenico, che implica particolare attenzione all’utilizzo del corpo. Contrariamente a quanto si pensa, il corpo è uno strumento espressivo a qualsiasi età, ed è proprio con quello che ci relazioniamo con gli altri.
Questi corsi rappresentano un momento importante per socializzare fra coloro che vi partecipano?
Si, senza dubbio la recitazione è un ottimo strumento di relazione e il clima che si crea è davvero bellissimo. Ma la creazione del gruppo trova spesso delle resistenze. E’ sicuramente un cammino che diventa più complesso con l’avanzare dell’età, considerando che le persone sono maggiormente strutturate e hanno ben chiaro chi sono e cosa preferiscono.
E’ quindi un modo per uscire dalla propria solitudine?
Certamente sì, apre degli orizzonti e crea nuove curiosità. Aiuta moltissimo a stimolare nuovi interessi come andare a teatro, scoprire particolari tipi di letture, avvicina alla danza e al cinema ma, in particolare, dà l’opportunità di incontrare persone con interessi comuni.
E, aggiungiamo noi, a volte nasce anche qualche amore….
STAP Brancaccio – Corsi di teatro – Brancaccino, via Mecenate 2- Tel. 06.87671757 – Roma