Parto con quattro amici per il Madagascar, dove ci aspettano la guida e l’autista. Una compagine piuttosto bizzarra, se i turisti italiani che incontro si dimostrano interessati e incuriositi, abituati a vedere stuoli di donne che viaggiano da sole.
In questa formazione compatta, andiamo alla scoperta della capitale, Antananarivo, con le sue case coloniali con i tradizionali tetti in mattoni rossi, i vivacissimi mercati, i venditori ambulanti presenti ovunque, frenetica, caotica, convulsa.
Ci inerpichiamo lungo le colline per le strette vie tortuose, affollate, gremite di persone, carretti, automobili che seguono percorsi imprevedibili.
Per raggiungere la cima della collina più alta della città, dove si trova il Rova, l’antico palazzo della regina (orari di visita 8-17). Un palazzo maestoso con le sue quattro torri, a cui si accede da un portale sovrastato da un’aquila reale.
Fu fatto costruire dalla regina Ranavalona, che si meritò l’appellativo di “crudele”, per aver perseguitato e fatto uccidere migliaia di cristiani. Naturalmente da quel momento, unica donna, sono diventata la “regina crudele”….io che durante i viaggi non emetto mai un gemito!
Ma il vero Madagascar, quello rurale, quello più autentico, lo viviamo proseguendo sull’altopiano.
Ampie risaie, pini, sterlizie, stelle di Natale che si susseguono e si intersecano, in una varietà infinita.
Come varie sono le origini della popolazione, divisa in etnie: alcuni gruppi arrivarono dall’Indonesia, altri dall’Africa e dai paesi arabi. Sono belli i Malgasci e, all’apparenza, imperturbabili. Lavorano tutti, con pazienza, con tranquillità, in uno dei paesi più poveri del mondo.
I bambini aiutano le madri a lavare i panni nei torrenti e a stenderli sull’erba al sole, concedendosi ogni tanto una partita a pallone.
Le donne portano sul capo, altere, qualsiasi peso e al collo i neonati. Gli uomini sono impegnati nel durissimo lavoro dei campi, in un orizzonte piatto che non sembra avere confini, nelle risaie, nel mantenere perfetti gli appezzamenti di terreno, che appaiono come disegnati.
E anche nei mercati, dove le diverse etnie si scambiano i loro prodotti, c’è quasi un’aria di festa: chiacchierano, improvvisano un frugale pasto sull’erba. E sorridono.
Il viaggio continua…
Viaggio organizzato dalla Focus World Services di Milano 02 89402052 – www.focus-italia.com