In questo periodo di quarantena forzata, dove tutti noi siamo chiamati a fare la nostra parte, è molto importante aiutarsi anche con la lettura. E’ un’occasione per riscoprire e rileggere i libri che abbiamo in casa e di cui magari non ci ricordavamo più. Noi abbiamo scelto “Ammazzate il leone”.
Una piccola isola immaginaria dei Caraibi, Arepa, fa da sfondo alla dura rappresentazione delle dittature latinoamericane.
Il maresciallo di campo don Manuel Belaunzaràn è giunto alla fine del suo mandato presidenziale, dopo quattro anni di potere, il massimo riconosciuto dalla legge.
Ma dopo la morte del suo oppositore Saldana, capo dei moderati, egli vuole la presidenza a vita, aiutato da un’opposizione di facciata costituita dall’aristocrazia pronta a sostenerlo per evitare la legge sull’esproprio. Accanto a loro c’è il popolo, che assiste in modo sottomesso all’ascesa del tiranno.
“Ammazzate il leone” racconta in modo tragicomico della quotidiana cospirazione per uccidere il vecchio “leone” Belaunzaràn da parte di annoiati proprietari terrieri tra cui spicca don Carlitos e Pepe Cussirat, “l’uomo più colto di Arepa”, rampollo di una nobile famiglia, cresciuto negli Stati Uniti e richiamato sull’isola per diventare il capo dell’opposizione. Accanto a loro si affiancano signore dell’alta società.
I loro numerosi tentativi per eliminare il dittatore, uno più grottesco dell’altro, finiranno in un nulla di fatto. Il popolo diventerà il personaggio chiave, perché assumerà il ruolo di protagonista decisivo.
Jorge Ibargüengoitia era uno scrittore messicano, considerato uno degli autori latinoamericani più importanti. Nato nel 1928, è scomparso prematuramente nel 1983 in un incidente aereo. Scrittore ironico e pungente, molto critico nei confronti della politica del suo paese, ha scritto più di venti opere tra racconti, romanzi, saggi e testi teatrali.