La pasta fresca ormai si compra già confezionata e, se si decide di farla in casa, si usa la macchinetta per stendere la sfoglia. Ne deriva una pasta piuttosto scivolosa, del tutto diversa da quella tirata col matterello, rugosa, porosa, in grado di assorbire qualunque condimento. Due mondi completamente diversi. Tirare la pasta col matterello è sicuramente più faticoso, ma può essere un buon allenamento per le braccia e costituire un momento di relax. E soprattutto non è difficile.
Calcolate che una consistente porzione di tagliatelle viene preparata con un uovo e cento grammi di farina. Regolatevi quindi in base al numero dei commensali.
Formate una fontana con la farina sulla spianatoia e, al centro, rompete le uova. Cominciate a sbatterle con una forchetta, quindi impastate vigorosamente col palmo della mani. Otterrete un impasto compatto ed elastico. Se questo non dovesse avvenire, non aggiungete olio, come spesso viene consigliato, ma semplicemente bagnatevi le mani e continuate ad impastare. Lasciate riposare l’impasto, avvolgendolo nella carta trasparente, per almeno mezz’ora.
E adesso arriva il bello. Armate di un matterello, come novelle azdore (in Romagna erano le donne che presiedevano al governo della casa, dalla famiglia alla cucina) cominciate a stendere la pasta. Passate un po’ di farina sul matterello e sulla stessa pasta, ogni volta che la girate. Dal centro, muovetevi verso i margini, assottigliandola sempre di più. E qui verrà dimostrata la vostra maestria e in particolare la vostra forza. Quando l’avrete stesa, il più sottile possibile, arrotolatela su se stessa e, con un coltello, tagliatela a fettine tutte uguali. Srotolatele sulle mani: le vostre tagliatelle sono pronte.
Ottime ovviamente con il ragout alla bolognese, è da Bologna che traggono la loro origine, ma anche con un fresco sugo di pomodoro e basilico, coi funghi, un po’ retrò con panna, piselli e prosciutto o con il più semplice dei condimenti, olio o burro e parmigiano.
