Vi ricordate di “Calendar girls“, un delizioso film uscito nelle sale nel 2003? Un gruppo di donne, che vede fra le interpreti Helen Mirren, vive tra le tranquille colline dello Yorkshire.
Il fatto più eclatante delle loro vite consiste nel far parte di un’istituzione femminile, che si occupa di buone maniere, che si batte per le marmellate e i dolci fatti in casa e raccoglie fondi di beneficenza. Tutto verrà sconvolto dalla morte del marito di una delle protagoniste, malato di leucemia.
La causa diventa troppo importante, per realizzare come ogni anno un calendario a base di foto di frutta e fiori, da vendere per una giusta causa. Ci vuole un’idea, un’idea che sconvolgerà l’ambiente della cittadina. Le signore, ormai avanti negli anni, decidono di posare nude.
I seni nascosti da due dolci ricoperti da una ciliegina, che non fanno altro che accentuare il gioco, da un mazzo di girasoli, da un innaffiatoio.
Il successo, che va oltre ogni aspettativa, porterà le donne in America, ospiti di un famoso talk-show.
Ma il fatto rilevante è che questo film sia tratto da una storia vera. Con leggerezza e molto senso dell’umorismo, fregandosene di cellulite e smagliature, le vere protagoniste sono riuscite a mettere insieme con la vendita del calendario un milione di euro, a cui si sono aggiunte le royalties del film, di un libro e il denaro relativo all’uscita di un secondo calendario. Il tutto sempre devoluto al fondo per la ricerca sulla leucemia.
Ma c’è un altro aspetto da non sottovalutare: le dodici donne, mettendosi letteralmente a nudo, hanno sdoganato l’immagine di un corpo non più freschissimo, l’unico che fino ad allora poteva permettersi di apparire.
Tricia Stewart, la donna che rimanendo vedova innesca il meccanismo, racconta: “Ci hanno detto che abbiamo cambiato la percezione che il mondo ha delle donne della nostra età. Quel che è importante è che abbiamo fatto tutto con allegria e con la voglia di prenderci in giro, di sdrammatizzare e dimostrare che si può essere senza età: la morte non si può arrestare, ma anche la vita non si ferma mai.”