Storia o leggenda, sono innumerevoli gli episodi che raccontano della gelosia che intercorse fra Bernini e Borromini, i maggiori interpreti del Barocco, che disegnarono gran parte di Roma come ancora la conosciamo. Personalità completamente diverse, si distinsero nelle loro opere. Teatrali, scenografiche, splendide quelle del Bernini.
Ma al Borromini va riconosciuto la forza di essere audace, radicale, estremo. E andremo proprio alla ricerca di alcuni dei suoi capolavori, probabilmente meno conosciuti delle opere del suo avversario.
CHIESA DI SAN CARLINO ALLE QUATTRO FONTANE
Dedicata a San Carlo Borromeo, diventò presto per tutti San Carlino, per le dimensioni esigue dell’edificio. Borromini dovette costruirla infatti in uno spazio molto ridotto, grande quanto un pilastro della cupola di San Pietro, a un crocicchio di strade. Una vera sfida, per la sua prima committenza indipendente, che seppe risolvere in modo del tutto inedito. I due ordini della facciata sono composti da elementi, alternati, concavi e convessi. Ed è proprio questa modulazione, questa sensazione di vuoto e pieno, questa sorta di ondeggiamento a darle dinamicità e soprattutto a creare l’idea di uno spazio molto più grande.
CHIESA DI SANT’IVO ALLA SAPIENZA
La chiesa sorge all’interno del cortile del Palazzo della Sapienza, l’antica università di Roma. Anche in questo caso Borromini dovette fare i conti con lo spazio che era riservato all’edificio, determinato dalla presenza del palazzo e del cortile già realizzati. E anche qui la dinamicità della struttura viene data dalla contrazione, la parte concava, e dalla espansione, quella convessa, della chiesa. Ma lo sguardo viene subito attirato dalla cupola, su cui si innalza la lanterna che termina in una spirale di incredibile leggerezza, come in un percorso che porta idealmente verso l’alto. Una fiaccola per i fedeli , le cui fiamme che la decorano dovrebbero illuminarne la strada.
PROSPETTIVA BORROMINI
Palazzo Spada ospita, oltre all’omonima galleria, un gioco prospettico, un’illusione, un incantamento. Appunto la prospettiva Borromini, che inganna lo sguardo dei visitatori: si ha l’illusione di trovarsi davanti a una galleria lunga 40 metri, mentre ne misura appena 8,82. L’effetto è ottenuto, facendo in modo che tutti i piani abbiano un unico punto di fuga: il pavimento sale, il soffitto scende dall’alto verso il basso e le pareti non sono parallele ma convergenti, mentre le colonne laterali diminuiscono via via d’altezza. In fondo alla galleria una statua di guerriero o di Marte, alta appena 60 centimetri, contribuisce ad amplificare l’effetto. La fantasia, la suggestione, la genialità del Barocco.
(Chiesa di San Carlino alle Quattro Fontane Via del Quirinale 23 Roma)
(Chiesa di Sant’Ivo alla Sapienza Corso del Rinascimento 40 Roma)
(Prospettiva Borromini a Palazzo Spada Piazza Capo di Ferro 13)