Ocra, marrone bruciato, arancione: hanno i colori della terra le vele che sventolano nel porto-canale di Cesenatico. L’unico museo galleggiante in Italia, il Museo della marineria è costituito da trabaccoli, bragozzi, lance e paranze, le barche a vela che furono più utilizzate nell’alto Adriatico tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento, per la pesca a strascico, per la pesca d’altura, per il trasporto del pesce.
A prua sono scolpiti in rilievo gli “occhi”, come se le barche p0tessero vedere cosa precedeva il loro percorso e la “cuffia”, che rappresenta una pelliccia di montone, un simbolo che ci riporta a sacrifici arcaici. Mentre i disegni impressi sulle vele indicano l’appartenenza alle diverse famiglie di pescatori.
Su alcune di queste barche è possibile salire e visitarne la stiva e le cabine, mentre le due ormeggiate oltre il ponte, verso il mare, in alcuni periodi escono in navigazione e partecipano a raduni di barche d’epoche.
Ma il porto-canale di Cesenatico ha una storia antica: venne scavato all’inizio del quattordicesimo secolo dal comune di Cesena e un secolo dopo, quando nacque il ducato di Romagna, Cesare Borgia incaricò Leonardo da Vinci di fare un sopralluogo. Durante quella visita, Leonardo realizzò due disegni, ancora custoditi nel “Codice L”, che si trova nella biblioteca dell’Institut de France a Parigi.
Esiste anche una sezione a terra del museo della Marineria: al piano superiore, su due strutture aggettanti, come se ci si trovasse su una prua, si possono vedere da vicino i particolari del trabaccolo e del bragozzo installate al piano terra. Ci si aggira tra la ruota del cordaio, che serviva per costruire tutti i cavi di bordo, fra gli argani, le enormi ancore e un’antica bottega di carpentieri, ricollocata in blocco all’interno del museo.
Una sezione è costituita dall’Antiquarium, dove sono esposti i reperti trovati durante gli scavi nell’entroterra di Cesenatico, risalenti all’epoca degli antichi romani, a partire dal terzo secolo avanti Cristo.
All’epoca erano presenti delle piccole aziende agricole, di cui si sono conservati mosaici, marmi e piccole statue. Ma anche resti di fornaci, macine e monete. E’ un lungo percorso, un itinerario culturale, dalla coltivazione delle zone dell’interno a quando Cesenatico scoprì la sua vocazione marinara, verso nuovi orizzonti, avventure e spazi lontani.
(Museo della Marineria, via Carlo Armellini 18, Cesenatico (Forlì-Cesena). Gli orari d’apertura sono diversi in estate e in inverno dal 27 giugno al 6 settembre è aperto tutti i giorni 10-12 e 17-23 )