Nella terra del petrolio è nata la città del dopo petrolio. Masdar, a una trentina di chilometri da Abu Dhabi, significa sorgente, sorgente di energie alternative. Una città ecosostenibile, una città-modello con emissioni di anidride carbonica quasi nulle. Confesso che l’idea di visitarla non mi attirava, non riusciva a incuriosirmi.
E invece Masdar è straordinaria, con i suoi palazzi in alluminio o color sabbia che riecheggiano le dune del deserto.
Ma qui nulla è casuale: la bellissima facciata inclinata di un edificio fa in modo che le radiazioni solari non colpiscano in modo diretto la struttura, diminuendo in questo modo il consumo di aria condizionata.
Le strade molto strette consentono agli edifici di farsi ombra fra loro, mentre una grande torre del vento, che richiama quelle del passato, incanala le correnti d’aria fresca provenienti dall’alto.
Tutto il fabbisogno energetico è ottenuto da fonti rinnovabili, da un enorme impianto fotovoltaico e da un sistema di pale eoliche. L’80 per cento dell’acqua, qui così preziosa, si ricava depurando le acque di scarico.
Bandite ovviamente le macchine tradizionali, il trasporto è affidato a piccoli veicoli elettrici senza pilota che viaggiano su piste prestabilite, a sette metri sotto la città. Nei vicoli e nelle strade si può così andare solo in bicicletta o passeggiare.
Insomma quando sarà estratta anche l’ultima goccia di petrolio, gli Emirati saranno già pronti.